Patriziato Arzo | Nuovo stemma patriziale
15939
post-template-default,single,single-post,postid-15939,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,paspartu_enabled,qode-theme-ver-17.2,qode-theme-bridge,disabled_footer_bottom,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

Nuovo stemma patriziale

Unitamente all’avvio dei lavori di valorizzazione delle Cave di Arzo il Patriziato a scelto uno stemma che lo rappresenti.

 

 

Il disegno del nuovo stemma del Patriziato di Arzo ha come elemento principale la lettera del luogo, la “A”. Il suo disegno rappresenta il luogo, la montagna di Arzo: il Poncione d’Arzo. Dove ci sono le Cave, di proprietà del Patriziato. Un lato di questa lettera “A” si raddoppia ad accentuare il discorso del territorio, perché vicino poco più avanti troviamo il Monte San Giorgio.

Il disegno vuole rievocare alcuni elementi chiave: la montagna, i gradoni e della Cava, creati dall’estrazione e dalla coltivazione del suo marmo, l’imponenti gru per spostare i grandi blocchi di pietra. Come si può vedere lungo la strada tra Arzo e Meride e nel grande Anfiteatro naturalistico…
ed ecco la “A” che si ripresenta e diventa simbolo del luogo e dalla sua morfologia.

 

Le cinque famiglie patrizie sono rappresentate nello stemma con una raggera di cinque spicchi che si incontrano. Un segno di intenti comuni e di collaborazione.

Nel disegno di questa raggera c’è un rimando al disegno del cerchio, del compasso. Uno strumento che rappresenta fortemente la storia del paese legata al lavoro degli scalpellini e delle Cave.

I colori scelti sono: il rosso già presente nello stemma del paese di Arzo e quindi a rafforzamento; il giallo per disegno, colore nobile e solare.

 

Il logo delle Cave di Arzo è la pura “A” abbinata ad un colore blu/turchese perché nella memoria più antica geologica, dove oggi ci sono le Cave, una volta c’era un mare, l’elemento naturale di origine.

 

 

Design di Valentina Rossi

Si occupa di design e comunicazione. La conoscenza del marmo oltre al saper lavorare la pietra li ha imparati da suo padre Oreste Rossi alle Cave di Arzo. Importanti nel corso della sua formazione sono stati gli incontri con i maestri scultori durante i corsi di scultura locali dal 1999 al 2009.
Con passione affronta le nuove sfide che si presentano durante e dopo il progetto di riqualifica, come responsabile delle future attività e degli eventi alle Cave di Arzo.